In occasione della Design week (6-12 giugno) Cappellini mette in scena una doppia mostra articolata presso il Padiglione IBM Studios di Piazza Gae Aulenti. Un’esperienza avvolgente, un viaggio in un universo estetico poliedrico e uno sguardo al futuro che si rivela con una casa in bilico tra materialità e immaterialità.
In Looking to the future il marchio racconta la propria visione del prodotto contemporaneo grazie alla lettura offerta da numerosi creativi internazionali, con gli oggetti immersi in una scenografia multisensoriale. Con “Cappellini Slowdown Refuge indaga, invece, il tema dell’abitare attraverso un ambiente in cui design e tecnologia si fondono; in cui i pezzi storici trovano un contraltare estetico nei prodotti più innovativi.
Looking to the future
In una scatola scenica animata unicamente da luce e musica, Cappellini mostra in anteprima le novità della sua collezione 2022. Lo spazio espositivo diventa per l’occasione un luogo immersivo nel quale gli oggetti, caratterizzati da un estremo rigore formale, decodificano il Dna di un marchio vocato alla sperimentazione, capace di raccontare la multiculturalità del linguaggio progettuale attraverso i suoi interpreti.
Slowdown Refuge
Il progetto espositivo Slowdown Refuge si identifica come una traccia dell’abitare contemporaneo in cui la casa è intesa come ponte tra passato e futuro, come mezzo di comunicazione tra la ritrovata identità intima e la socialità, un rifugio protettivo ma anche un viatico verso l’esterno.
Questo spazio è stato immaginato da Giulio Cappellini con un’estrema leggerezza, nuance chiare e qualche accento di colore. In un susseguirsi di stanze tematiche, dal living alla sala da pranzo, dallo studio alla zona notte fino all’outdoor, questa scenografia porta con sé una riflessione sulla storia e sulla contemporaneità, attraverso il dialogo di pezzi iconici e nuovi oggetti, di pietre miliari del design rilette attraverso nuove coloriture. Un tributo non nostalgico alle grandi firme internazionali, agli autori di oggetti senza tempo.
Qui trovano spazio i lavori di Shiro Kuramata, Alessandro Mendini, Jasper Morrison, Marcel Wanders, Marc Newson, AG Fronzoni, Claudio Silvestrin, Jacob Wagner, Doshi Levien, Johan Lindstén, Piero Lissoni, Ronan ed Erwan Bouroullec, Nendo, Dror, Sebastian Herkner e Tom Dixon. “Slowdown Refuge” è una Wunderkammer che raduna i progetti di un gruppo di talenti grazie ai quali si è costituita una collezione intramontabile. Uno scrigno da aprire per celebrare il mondo di Cappellini.
Le nuove generazioni e il Metaverso
Nel Padiglione IBM Studios sono state realizzate aree di incontro e relax con alcuni pezzi simbolici del marchio, protagonisti di un dialogo innovativo con i progetti, esposti virtualmente, frutto della collaborazione con gli studenti internazionali del Master in Interior Design e Digital Art Direction di Marangoni Design Campus.
Accanto a questi è posto l’accento sui lavori degli alumni di Istituto Marangoni che si sono confrontati sul Metaverso con il tema “Expanded Beauty” che pensa a una futura casa nello spazio. Una visione pionieristica ma non così remota. L’idea è nata da un confronto tra Giulio Cappellini, designer, art director e talent scout, ed esperti di scenari futuri. Un lavoro che enfatizza il suo spirito libero e audace, capace di tracciare sempre nuove strade a partire da un’attenta osservazione dei fenomeni sociali più attuali e incisivi. Nell’ottica di un’idea progettuale che diventa più inclusiva, c’è anche un’area conviviale rivolta alla generazione No code, una crossing-gen senza limiti di età, cultura o provenienza.
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